Aspettavo da qualche
giorno questo momento. Trovarmi nella precisa condizione in cui non
mi sarebbe stato possibile fare nulla se non fare tutto. Nella vita,
caro amico, si è sempre impegnati, ce lo siamo detto qualche giorno
fa. Scriviamo in inglese, articoli universitari firmati da altri,
trattati filosofici sui massimi sistemi … dell'informatica.
Poi qualcuno ti chiede
“ehi ma perché non scrivi più? Non abbandonare!” (scusa il
riassunto). Non ho mai abbandonato, non credo ne sarei in grado.
Aspettavo. Aspettavo un
progetto che necessitasse di internet per essere programmato e
testato. Aspettavo una tratta ad alta velocità sufficientemente
antiquata da non prevedere connessione WiFi. Aspettavo un'idea che
sta tardando ad arrivare, ma non è importante perché quando si ha
davanti una pagina bianca basta iniziare a scrivere e l'idea, forse,
arriva da sola. E se tarda troppo la soluzione la offre trenitalia,
garantendo un ritardo anch'essa. Grazie.
E adesso sono in questa
bolla su rotaie. Separato dalle catene della realtà e libero di
viaggiare. Ma dove andare? Vediamo...
Toronto.
È seduta da qualche
minuto. Sola.