martedì 23 settembre 2014

Recensione: Y

Un ritorno al passato, solo per questa volta, credo...
Un passato nel quale, per lavoro, recensivo videogames.
Mi è stato gentilmente chiesto di fare un'eccezione alla tipologia di contenuto di questo blog e accetto volentieri. Ritorno al passato recensendo, questa volta, un libro. Non l'ho mai fatto e l'esperienza che avevo nel mondo videoludico, mentre scrivo, mi accorgo che non serve a un cazzo.

Ma detto questo... Y

Già, “Y”. Non è un refuso o un tasto premuto per caso prima di andare accapo. È il titolo del libro scritto da Claudio Selva, un autore di cui non conosco un tubo se non che possiede informazioni che non vuole rivelare, ma a questo ci arriveremo dopo...

Innanzi tutto, cos'è Y. È un romanzo breve. No, cioé, è una raccolta di racconti. Ma che dico?! È un diario tenuto dal protagonista di un racconto che nel mentre scrive altri racconti. O meglio, sono racconti che rielaborano parte della vita di un personaggio. Oh! Insomma! Y sono 130 pagine bianche con dei grafemi neri sopra, rilegate a caldo.

Scherzi a parte. Y è un libro fuori dalle definizioni poiché mixa abilmente un romanzo breve con numerosi racconti. È un esperimento, a mio avviso, ben riuscito e pressoché impossibile da recensire.
L'ho letto al mare, sotto il sole (o nuvole?) quest'estate e mia madre spesso mi chiedeva di descriverglielo. Le ho detto, e qui lo dico a voi, che si può leggere in ambodue i sensi, partendo dalla prima o dall'ultima pagina, non fa differenza. Le ho detto che è un romanzo sperimentale, provocante, che spesso si perde, volutamente, in descrizioni che in fin dei conti servono a poco mentre tralascia dettagli che farebbe piacere scoprire, ma che già dopo le prime due o tre pagine è chiaro non saranno mai rivelati.
<<Ah, quindi alla fine le varie trame convergono?>> mi avrà ripetuto almeno due volte al minuto. E la risposta è: boh!
<<Ma come boh!?>> e la risposta è: non è questo il punto.
Già, perché le varie storie servono solo a far scorrere le pagine, a veicolare messaggi spesso criptici e altrettanto spesso scontati.

Potrei restare qui a discutere di aspetti tecnici, di una brevità forse troppo spinta (da che pulpito), della possibilità di avere davanti un autore promettente ma che deve fare ancora esperienza, della presenza di ottime descrizioni, di tante trame che senza dimostrarsi avvincenti finiscono comunque per tenerti incollato e di passaggi che qualche volta richiedono due o tre riletture di troppo.

Non lo farò. Rielaborerò, piuttosto, un sms inviato al co-autore di questo blog.

Ho scritto la recensione, ho sollevato dubbi, perplessità e mi sono perso in apprezzamenti facendo finta di non farlo. Ma il punto non è questo. Il punto è che voglio ancora farmi Denise.
E torniamo alla questione delle informazioni: io non so chi lei sia ma l'autore di Y, sì. È inutile negarlo!

E garantisco a te lettore di questa recensione, uomo o donna, etero o gay, single o impegnato che tu sia, che se leggi Y, ti vorrai fare Denise.

Voto: 7/10

Nessun commento:

Posta un commento