Un
ritorno al passato, solo per questa volta, credo...
Un
passato nel quale, per lavoro, recensivo videogames.
Mi è
stato gentilmente chiesto di fare un'eccezione alla tipologia di
contenuto di questo blog e accetto volentieri. Ritorno al passato
recensendo, questa volta, un libro. Non l'ho mai fatto e l'esperienza
che avevo nel mondo videoludico, mentre scrivo, mi accorgo che non
serve a un cazzo.
Ma
detto questo... Y
Già,
“Y”. Non è un refuso o un tasto premuto per caso prima di andare
accapo. È il titolo del libro scritto da Claudio Selva, un autore di
cui non conosco un tubo se non che possiede informazioni che non vuole rivelare, ma a questo ci arriveremo dopo...
Innanzi
tutto, cos'è Y. È un romanzo breve. No, cioé, è una raccolta di
racconti. Ma che dico?! È un diario tenuto dal protagonista
di un racconto che nel mentre scrive altri racconti. O meglio, sono
racconti che rielaborano parte della vita di un personaggio. Oh!
Insomma! Y sono 130 pagine bianche con dei grafemi neri sopra,
rilegate a caldo.
Scherzi
a parte. Y è un libro fuori dalle definizioni poiché mixa abilmente
un romanzo breve con numerosi racconti. È un esperimento, a mio
avviso, ben riuscito e pressoché impossibile da recensire.
L'ho
letto al mare, sotto il sole (o nuvole?) quest'estate e mia madre
spesso mi chiedeva di descriverglielo. Le ho detto, e qui lo dico a
voi, che si può leggere in ambodue i sensi, partendo dalla prima o
dall'ultima pagina, non fa differenza. Le ho detto che è un romanzo
sperimentale, provocante, che spesso si perde, volutamente, in
descrizioni che in fin dei conti servono a poco mentre tralascia
dettagli che farebbe piacere scoprire, ma che già dopo le prime due
o tre pagine è chiaro non saranno mai rivelati.
<<Ah,
quindi alla fine le varie trame convergono?>> mi avrà ripetuto
almeno due volte al minuto. E la risposta è: boh!
<<Ma
come boh!?>> e la risposta è: non è questo il punto.
Già,
perché le varie storie servono solo a far scorrere le pagine, a
veicolare messaggi spesso criptici e altrettanto spesso scontati.
Potrei
restare qui a discutere di aspetti tecnici, di una brevità forse
troppo spinta (da che pulpito), della possibilità di avere davanti
un autore promettente ma che deve fare ancora esperienza, della
presenza di ottime descrizioni, di tante trame che senza dimostrarsi
avvincenti finiscono comunque per tenerti incollato e di passaggi che
qualche volta richiedono due o tre riletture di troppo.
Non
lo farò. Rielaborerò, piuttosto, un sms inviato al co-autore di
questo blog.
Ho
scritto la recensione, ho sollevato dubbi, perplessità e mi sono
perso in apprezzamenti facendo finta di non farlo. Ma il punto non è
questo. Il punto è che voglio ancora farmi Denise.
E
torniamo alla questione delle informazioni: io non so chi lei sia ma
l'autore di Y, sì. È inutile negarlo!
E
garantisco a te lettore di questa recensione, uomo o donna, etero o
gay, single o impegnato che tu sia, che se leggi Y, ti vorrai fare
Denise.
Voto: 7/10
Voto: 7/10
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